LANCIA GAMMA COUPÉ 2.5 I.E.
La bellezza prima di tutto
ANNO: 1983
Dal segmento delle sportive compatte a due volumi, oggi conosciute come “Hot-Hatches”, ecco la leggendaria Fiat Ritmo Abarth 130 TC. Impegnativa alla guida, veloce nelle competizioni, è dotata di grande assetto e motore dalla progressione esaltante. Datele una manciata di tornanti e delle gomme ribassate: scoprirete una vera sportiva “mangia-Golf”.
Evoluzione/Rivoluzione
La declinazione sportiva della conosciutissima Ritmo nacque con la prima serie nel 1981: la “105 TC” (Twin Cam) poi evolutasi, grazie alla cura Abarth, in “125 TC”.
Nel 1982, a quattro anni dal lancio, Fiat decise di rinnovare il modello. Ma non si trattò solo di un profondo restyling; oltre alla nuova linea disegnata dal Centro Stile, capeggiato da Mario Maioli, l’auto fu rivista anche nella sostanza; a cominciare dal pianale, che la prima serie aveva preso in prestito dalla 128 e che per la seconda serie fu riprogettato, con un risparmio di ben 70 kg sulla bilancia. La sua versione sportiva, ovvero la Ritmo 130 TC non guadagnava solo 5 cv di potenza, ma anche due nuovi carburatori doppio corpo, un assetto specifico, un’accensione elettronica digitale e più coppia rispetto al precedente modello. Ne furono ricavate delle vetture da competizione in grado di far vincere alla compatta torinese diversi campionati su strada e su pista. Esteticamente era riconoscibile soprattutto per il vistoso spoiler alla base del lunotto, abbinato ai fascioni laterali in plastica, e per gli esclusivi cerchi in lega da 14’’. Il listino era di 15.500.000 Lire circa: non proprio bazzecole per l’epoca, ma assolutamente giustificato dal contenuto tecnico e dal rendimento su strada di una delle auto più apprezzate del suo genere.
La Fiat Ritmo Abarth 130 TC uscì di produzione nel 1987, con l’arrivo della Tipo; ciò che stupisce è che, al momento del suo pensionamento, quest’auto da competizione con la targa era ancora tra le più veloci della categoria.
Alla guida – Aggrappàti al volante
Sarà per quest’aria minacciosa, sarà perché negli anni ’80 non esisteva understatement e l’attitudine di un’auto veniva espressa, prima che dalle prestazioni, da una serie di dettagli estetici, orpelli che talvolta non avevano alcuna funzione, se non quella di vincere le insicurezze del proprietario rinfrancandone l’autostima.
La 130 TC è cattiva e proprio per questo e quando ti siedi al volante non sei affatto rilassato; almeno questa è la mia sensazione. Tutto in quest’auto mette voglia di correre, o per lo meno ti induce ad una guida nervosa. Bastano un paio di chilometri per rendersi conto che le premesse di un’estetica così aggressiva trovano pieno riscontro in una dinamica altrettanto sportiva, con ben centotrenta cavalli per 1070 kg ed un assetto piatto e così bilanciato da potersi permettere di bere le curve a due a due. La congenita tendenza al sottosterzo rende la Ritmo 130 facile anche a chi ama le sportive senza avere capacità da pilota; in tal caso l’unico imprevisto può derivare dall’esuberanza del conducente e non dall’auto, che tiene sempre un comportamento prevedibile, anche se brusco e ruvido. Lo sterzo infatti è molto diretto quindi, specie su fondi sconnessi, è bene affondare le unghie sul volante e giocare di bicipiti. Per gli amanti dello scatto al semaforo, lo 0-100 è coperto in 8 secondi scarsi (ricordo che siamo nel 1983) che, nello specifico di questo esemplare sono anche meno: merito dei rapporti lievemente più corti, che esaltano l’esuberanza di questo 2 litri.
Che dire: fenomenale!
La Fiat Ritmo Abarth 130 TC di Passione Classica
Ho trovato questa Ritmo Abarth 130 TC presso un meccanico Fiat appassionato di auto storiche: le condizioni erano eccellenti, con una serie infinita di lavori eseguiti a regola d’arte: manutenzioni confermate dalla mia officina di fiducia. Abbiamo riscontrato che molti componenti sono stati sostituiti, come le pinze dei tubi dei freni, gli ammortizzatori, le testine dello sterzo, la frizione e molti tiranti e cavi di vario genere. A corredo anche delle foto del restauro di motore e cambio. Come da mia consuetudine, ho eseguito comunque un tagliando completo, che ha incluso la sostituzione della cinghia (fattura disponibile). Ho seguito inoltre un restauro della carrozzeria, per via di qualche striscio accumulato negli anni. Il Grigio Quarzo metallizzato è ora splendente e dona un’insolita eleganza al corpo vettura, creando un piacevole contrasto tra la scelta cromatica e la vocazione corsaiola di questo modello. Anche i cerchi sono stati completamente restaurati, e montano ora pneumatici Nankang semislick. Oltre alla già citata vernice metallizzata, optional, un ulteriore vezzo stilistico: i bellissimi paraspruzzi originali (linea accessori Fiat). Tutto questo per un totale di più di 17 milioni di lire nel 1983. Sono tuttora conservati nel cruscotto il libretto di uso e manutenzione e quello di istruzioni, ed il raro manuale di assistenza tecnica riservato alle officine che vedete in foto. Difficile trovare una 130 TC così completa e “sana”, in un mercato fatto di ex muletti, auto incidentate e riparate male o arrugginite.
Nessuna sorpresa dunque: da appassionato per gli appassionati.
Alla guida – Aggrappàti al volante
Sarà per quest’aria minacciosa, sarà perché negli anni ’80 non esisteva understatement e l’attitudine di un’auto veniva espressa, prima che dalle prestazioni, da una serie di dettagli estetici, orpelli che talvolta non avevano alcuna funzione, se non quella di vincere le insicurezze del proprietario rinfrancandone l’autostima.
La 130 TC è cattiva e proprio per questo e quando ti siedi al volante non sei affatto rilassato; almeno questa è la mia sensazione. Tutto in quest’auto mette voglia di correre, o per lo meno ti induce ad una guida nervosa. Bastano un paio di chilometri per rendersi conto che le premesse di un’estetica così aggressiva trovano pieno riscontro in una dinamica altrettanto sportiva, con ben centotrenta cavalli per 1070 kg ed un assetto piatto e così bilanciato da potersi permettere di bere le curve a due a due. La congenita tendenza al sottosterzo rende la Ritmo 130 facile anche a chi ama le sportive senza avere capacità da pilota; in tal caso l’unico imprevisto può derivare dall’esuberanza del conducente e non dall’auto, che tiene sempre un comportamento prevedibile, anche se brusco e ruvido. Lo sterzo infatti è molto diretto quindi, specie su fondi sconnessi, è bene affondare le unghie sul volante e giocare di bicipiti. Per gli amanti dello scatto al semaforo, lo 0-100 è coperto in 8 secondi scarsi (ricordo che siamo nel 1983) che, nello specifico di questo esemplare sono anche meno: merito dei rapporti lievemente più corti, che esaltano l’esuberanza di questo 2 litri.
Che dire: fenomenale!
La Fiat Ritmo Abarth 130 TC di Passione Classica
Ho trovato questa Ritmo Abarth 130 TC presso un meccanico Fiat appassionato di auto storiche: le condizioni erano eccellenti, con una serie infinita di lavori eseguiti a regola d’arte: manutenzioni confermate dalla mia officina di fiducia. Abbiamo riscontrato che molti componenti sono stati sostituiti, come le pinze dei tubi dei freni, gli ammortizzatori, le testine dello sterzo, la frizione e molti tiranti e cavi di vario genere. A corredo anche delle foto del restauro di motore e cambio. Come da mia consuetudine, ho eseguito comunque un tagliando completo, che ha incluso la sostituzione della cinghia (fattura disponibile). Ho seguito inoltre un restauro della carrozzeria, per via di qualche striscio accumulato negli anni. Il Grigio Quarzo metallizzato è ora splendente e dona un’insolita eleganza al corpo vettura, creando un piacevole contrasto tra la scelta cromatica e la vocazione corsaiola di questo modello. Anche i cerchi sono stati completamente restaurati, e montano ora pneumatici Nankang semislick. Oltre alla già citata vernice metallizzata, optional, un ulteriore vezzo stilistico: i bellissimi paraspruzzi originali (linea accessori Fiat). Tutto questo per un totale di più di 17 milioni di lire nel 1983. Sono tuttora conservati nel cruscotto il libretto di uso e manutenzione e quello di istruzioni, ed il raro manuale di assistenza tecnica riservato alle officine che vedete in foto. Difficile trovare una 130 TC così completa e “sana”, in un mercato fatto di ex muletti, auto incidentate e riparate male o arrugginite.
Nessuna sorpresa dunque: da appassionato per gli appassionati.
La Ritmo 130 TC uscì di produzione nel 1987, con l’arrivo della Tipo; ciò che stupisce è che, al momento del suo pensionamento, quest’ auto da competizione con la targa era ancora tra le più veloci della categoria.
Il 1983, anno di nascita di questa Fiat Ritmo Abarth 130, fu proficuo per l’industria discografica italiana; il fenomeno della “Italo-disco” si preparava ad invadere l’Europa e non solo. Tra i trascinatori di questo boom è obbligatorio citare P. Lion, all’anagrafe Pietro Paolo Pelandi, artista ancora in attività, che confezionò un capolavoro assoluto. Le sonorità della sua “Happy Children”, malgrado un testo piuttosto impegnato, rappresentano per me il manifesto di quel decennio irripetibile, fatto di benessere, leggerezza e dilagante ottimismo. Allora girate la chiave di questa 130 TC e tornate indietro di 40 anni. Ora raggiungete la più vicina discoteca.
Ricordate Discoring? Era proprio il 1983.
Interessante questo video del bravo Cironi che, in un test drive divertente, esalta le qualità della sportiva torinese.