MG METRO TURBO
Prova a prendermi
ANNO: 1991
La mia Alfa Romeo 75 1.8 Turbo Quadrifoglio Verde è divertente ed entusiasma sin da subito: guidarla è un vero spasso, anche se il suo limite va ricercato solo da piloti in grado di domare 165 cv puri e senza controlli elettronici.
La 1.8 Turbo fu rivista da Alfa Romeo nell’assetto (barre, molle, ammortizzatori) e questo si sente al confronto con le sorelle meno potenti; il feeling con la strada, merito anche della seduta davvero molto bassa, è eccellente. Il turbo però non si fa pregare e quando inizia a spingere è bene assicurarsi di impugnare il volante correttamente e di prestare attenzione per evitare inaspettati sovrasterzi: sull’asciutto e, ovviamente, ancor di più sul bagnato.
A volte le aziende, proprio nei momenti più difficili, riescono a far nascere prodotti di grande successo.
Fu il caso di Alfa Romeo che, nel mezzo di un periodo di grandi ristrettezze economiche, diede vita alla sostituta della Giulietta, ormai superata e prossima alla pensione.
Nel 1985 nacque così Alfa Romeo 75.
Questa vettura venne accolta subito molto bene dagli appassionati del marchio, nonostante rappresentasse un punto di svolta non indifferente, specie nello stile. Il suo disegno infatti era molto moderno, sia per quanto riguarda la linea a cuneo, più marcata rispetto al modello precedente ed evidenziata dai fascioni laterali, sia per i gruppi ottici trapezoidali, che aggiungevano al look corsaiolo uno straordinario dinamismo.
Le novità in fondo erano tutte lì, o quasi. Sì, perché la 75, proprio a causa delle sopra citate difficoltà, riprendeva meccanica e corpo vettura dalla Giulietta (e la Giulietta dall’Alfetta); gli aggiornamenti, di conseguenza, erano limitati alle sole parti esterne della carrozzeria.
SQUADRA CHE VINCE…
Confermato quindi l’intero schema meccanico che, sebbene vecchio di 20 anni, garantiva una guidabilità degna di nota: motore longitudinale, trazione posteriore, sospensioni anteriori a quadrilateri e posteriori a ponte de Dion.
(Amo ricordare che, per una migliore ripartizione dei pesi, i freni erano entrobordo, cioè montati subito dopo il differenziale).
Grazie a queste caratteristiche l’Alfa 75 confermò la sua vocazione sportiva, declinata in svariate motorizzazioni: dalla 1.6 benzina, passando per le gasolio 2.0 e 2.4, per arrivare alle 1.8 turbo e 3.0 v6.