LANCIA GAMMA COUPÉ 2.5 I.E.
La bellezza prima di tutto
ANNO: 2000
Ci sono auto costruite al solo scopo di essere vendute, prodotte come punto di riferimento di un segmento o di una moda, ma destinate ad invecchiare; auto create secondo desideri della massa, che dopo vent’anni perdono tutto (o quasi) il loro appeal. Vi sono poi altre vetture, dello stesso periodo ma di minor successo, riconosciute come classiche senza tempo. Prendete una Daimler come questa: guardatela da ogni angolazione, poi calatevi nell’abitacolo. Ora immaginate una tedesca o una giapponese dello stesso anno e dello stesso segmento. Ecco tracciata la differenza, per sommi capi, tra una vera automobile ed un buon mezzo di locomozione. Ecco spiegato come mai, nonostante l’enorme successo commerciale (va detto, più che meritato) di alcune ammiraglie di inizio millennio, per lo più teutoniche, con la lente dell’appassionato oggi prevalga l’inglese.
La Jaguar XJ, nel suo vestito più lussuoso ed elegante che mai, diventa l’esclusiva Daimler Super V8 LWB:
176 milioni di Lire e qualche spicciolo nel 2000.
Reale dalla nascita
A fine anni ’90 Jaguar ha l’esigenza di rinnovare il suo modello di punta, la XJ; Ford, proprietaria del marchio, decide di investire pesantemente sul progetto. Del resto l’ammiraglia rappresenta la massima espressione tecnologica di un brand, un elemento cruciale anche in termini di immagine; così è per le concorrenti e così deve essere per Jaguar.
Nel 1997 nasce quindi la nuova XJ, codice “X308”. Nonostante un’estetica appena ristilizzata rispetto alla precedente X300, le novità sono molte. Il nuovo stile infatti, ad opera di un efficace Geoff Lawson, vede il solo aggiornamento di qualche dettaglio esterno, mentre si cerca di svecchiare soprattutto l’abitacolo, con l’introduzione di una plancia tutta nuova, moderna ed evocativa al contempo. Ma la vera rivoluzione di questa Jaguar sta nel cuore: Ford decide di abbandonare i propulsori a 6 e a 12 cilindri, rimpiazzandoli con dei V8. L’“AJ-V8”, questo il nome in codice dei nuovi motori, viene proposto in 3 declinazioni: 3.2 litri, 4.0 e 4.0 con compressore volumetrico. Una frangia di irriducibili appassionati in un primo momento grida allo scandalo, per poi ricredersi qualche mese dopo, quando vengono ufficializzati dalle riviste del settore i primi dati relativi alle prestazioni, con particolare riferimento a quelle della versione V8 Supercharged con compressore volumetrico da 363 cv, la più potente in gamma.
Qualche mese più tardi, come da tradizione, viene proposta anche la variante Daimler (marchio di lusso del giaguaro e più antico marchio inglese di automobili), che con la “Super V8” estremizza il concetto di eleganza, regalando agli appassionati (e ai Reali d’Inghilterra) dei capolavori senza tempo. Radica e pellami di primo livello, moquette pregiate, cromature a profusione: la Daimler Super V8 viene proposta anche con carrozzeria a passo lungo, denominata “LWB”, contraddistinta delle due poltrone posteriori divise, in luogo del tradizionale divano.
La produzione a fine carriera si ferma a circa 2300 esemplari, tutti destinati a diventare auto senza tempo.
Alla guida – “Come fly with me”
La Daimler è l’armonia tra piacere di guida e lusso, un lusso lontano dalla sua accezione più kitsch ed esibizionista. La Super V8 non ha nulla a che vedere, ad esempio, con automobili come le Bentley, più costose e pretenziose, che trasmettono un’idea di esclusività più improntata all’eccesso, dove il piacere di guida è spesso sacrificato in virtù del comfort assoluto dei passeggeri. La mia impressione è che nella Daimler Super V8 si attinga solamente all’idea di lusso, consegnando al cliente un prodotto molto più completo, dove la chiave di lettura resta l’eleganza, l’equilibrio tra un abitacolo opulento ed un virtuoso lavoro ingegneristico. Non solo pelle pieno fiore, cuciture a vista ed inserti in radica, ma un telaio ed una meccanica incredibilmente efficaci.
Anche in questa LWB (Long Wheel Base), con l’interasse allungato di 12,5 cm rispetto alla carrozzeria standard, la Daimler mantiene un assetto ottimale, in quasi tutte le condizioni. Merito di un ottimo telaio e delle sospensioni C.A.T.S. (Computer Active Technology Suspension), che variano la rigidità a seconda dello stile di guida e del fondo stradale. Il cambio automatico, che nelle Daimler aspirate è uno ZF, nelle versioni sovralimentate come questa viene preso in prestito dalla Mercedes, per sopperire agli altissimi valori di coppia: ben 525 Nm a 3600 giri/min per una progressione da pista di decollo!
Del resto La Super V8 LWB è forse uno dei mezzi su gomme più vicini al Concorde, capace com’è di trasportare guidatore e passeggeri comodamente, a velocità medie molto elevate, vantando al contempo una rara maneggevolezza.
La Daimler Super V8 LWB di Passione Classica
Questa Daimler, prodotta il 27 ottobre del 1999, di uno spettacolare Pacific Blue e con interni in pelle Ivory, viene consegnata nel 2000 da una nota concessionaria veneta ad una famiglia di imprenditori che l’hanno tenuta per ben 20 anni. Eccellente conservato con 140.000 km percorsi, la cui manutenzione è sempre stata eseguita scrupolosamente: sono disponibili anche le fatture degli ultimi interventi per un totale di circa € 4.000,00. Ovviamente a corredo troviamo i libretti (tagliandi, istruzioni, uso e manutenzione…), la famosa chiave “Valet”, il telo da esterni originale della linea accessori, il documento ufficiale “Heritage-Daimler” ed il Certificato Rilevanza Storica, utile ad ottenere le agevolazioni su bollo ed assicurazione. Gli interni sono come da foto e trattati con una speciale crema per mantenere inalterata nel tempo la morbidezza del pellame.
La filosofia che sta dietro al progetto, il limitato numero di esemplari prodotti e l’affascinante connubio tra meccanica di derivazione USA e cultura anglosassone, fanno di questa Daimler Super V8 LWB un pezzo da collezione incredibilmente interessante, destinato ad accrescere il proprio valore nel tempo.
Ancora in testa le berline tedesche? Please…
Alla guida – “Come fly with me”
La Daimler è l’armonia tra piacere di guida e lusso, un lusso lontano dalla sua accezione più kitsch ed esibizionista. La Super V8 non ha nulla a che vedere, ad esempio, con automobili come le Bentley, più costose e pretenziose, che trasmettono un’idea di esclusività più improntata all’eccesso, dove il piacere di guida è spesso sacrificato in virtù del comfort assoluto dei passeggeri. La mia impressione è che nella Daimler Super V8 si attinga solamente all’idea di lusso, consegnando al cliente un prodotto molto più completo, dove la chiave di lettura resta l’eleganza, l’equilibrio tra un abitacolo opulento ed un virtuoso lavoro ingegneristico. Non solo pelle pieno fiore, cuciture a vista ed inserti in radica, ma un telaio ed una meccanica incredibilmente efficaci.
Anche in questa LWB (Long Wheel Base), con l’interasse allungato di 12,5 cm rispetto alla carrozzeria standard, la Daimler mantiene un assetto ottimale, in quasi tutte le condizioni. Merito di un ottimo telaio e delle sospensioni C.A.T.S. (Computer Active Technology Suspension), che variano la rigidità a seconda dello stile di guida e del fondo stradale. Il cambio automatico, che nelle Daimler aspirate è uno ZF, nelle versioni sovralimentate come questa viene preso in prestito dalla Mercedes, per sopperire agli altissimi valori di coppia: ben 525 Nm a 3600 giri/min per una progressione da pista di decollo!
Del resto La Super V8 LWB è forse uno dei mezzi su gomme più vicini al Concorde, capace com’è di trasportare guidatore e passeggeri comodamente, a velocità medie molto elevate, vantando al contempo una rara maneggevolezza.
La Daimler Super V8 LWB di Passione Classica
Questa Daimler, prodotta il 27 ottobre del 1999, di uno spettacolare Pacific Blue e con interni in pelle Ivory, viene consegnata nel 2000 da una nota concessionaria veneta ad una famiglia di imprenditori che l’hanno tenuta per ben 20 anni. Eccellente conservato con 140.000 km percorsi, la cui manutenzione è sempre stata eseguita scrupolosamente: sono disponibili anche le fatture degli ultimi interventi per un totale di circa € 4.000,00. Ovviamente a corredo troviamo i libretti (tagliandi, istruzioni, uso e manutenzione…), la famosa chiave “Valet”, il telo da esterni originale della linea accessori, il documento ufficiale “Heritage-Daimler” ed il Certificato Rilevanza Storica, utile ad ottenere le agevolazioni su bollo ed assicurazione. Gli interni sono come da foto e trattati con una speciale crema per mantenere inalterata nel tempo la morbidezza del pellame.
La filosofia che sta dietro al progetto, il limitato numero di esemplari prodotti e l’affascinante connubio tra meccanica di derivazione USA e cultura anglosassone, fanno di questa Daimler Super V8 LWB un pezzo da collezione incredibilmente interessante, destinato ad accrescere il proprio valore nel tempo.
Ancora in testa le berline tedesche? Please…
Quest’ultimo brano è stato riproposto di recente in un’insolita versione acustica realizzata, guarda caso, nella fusoliera di un aereo merci. Supersonique!