MG METRO TURBO
Prova a prendermi
ANNO: 1964
Eleganza e sportività senza eccessi in un modello il cui valore sta aumentando di anno in anno. La Fiat 2300 S coupé, versione prestazionale della coupé torinese, ha tutto per conquistare il cuore degli appassionati di auto storiche. Linea seducente e meccanica raffinata, con quel tocco di sportività sotto il segno dello scorpione, grazie al quale questa Fiat ha conseguito numerose vittorie in ambito sportivo.
Dopo un anno di restauro, la “S” di Passione Classica è pronta per lasciarvi a bocca aperta.
In pieno boom economico e con le berline 1800 e 2100 già a listino, qualcuno a Torino iniziava a pensare che fosse l’ora di proporre un’auto originale e dalla connotazione sportiva; questo per soddisfare una clientela sempre più sensibile alle nuove mode.
Nel 1961, dopo la presentazione al Salone dell’Automobile di Torino, fu commercializzata la Fiat 2300 Coupé, versione definitiva (ed invariata) del prototipo presentato da Ghia l’anno prima. Corpo vettura slanciatissimo, ampie superfici vetrate e montanti molto sottili. Segno distintivo, il grande lunotto, diviso in tre parti solo per l’impossibilità tecnica di produrre un vetro unico con la stessa curvatura. La nuova coupé italiana fu disponibile da subito nelle due varianti standard ed “S”. Il motore era un 2300 sei cilindri in linea progettato dall’Ing. Aurelio Lampredi e modificato con l’aiuto di Carlo Abarth; nella versione più potente le prestazioni aumentavano, grazie anche all’introduzione di numerosi accorgimenti tecnici tra cui due carburatori a doppio corpo ed un assetto più rigido. Memorabili i record ottenuti a Monza nei primi anni ’60, quando vennero battuti i primati di categoria sulla durata e sulla velocità ed ottenuti ottimi piazzamenti in moltissime competizioni internazionali, dove la 2300 S si dimostrò affidabile e velocissima. Con un listino impegnativo (lievitato nel corso degli anni a più di 3.200.000 Lire), ma vantaggioso se paragonato alla concorrenza per lo più italiana, questa Fiat riuscì a far breccia nel cuore di molti automobilisti, nonostante fosse un modello rivolto ad una clientela “elitaria”, non solo per via del costo iniziale, ma anche per i consumi elevati (talvolta proibitivi), seppur in linea con il potenziale dell’auto. La sua carriera durò fino al 1968 anche se, con l’arrivo della Fiat Dino nel 1966, iniziò il suo naturale percorso di pensionamento.
La Fiat 2300 S Coupé è un modello su quale è stato scritto ingiustamente molto poco in relazione al suo peso storico, tecnico e stilistico; i libri dedicati a quest’auto si riducono a qualche pagina su volumi generalisti o a qualche articolo (per quanto interessante) su qualche rivista del settore. Impossibile poi avere informazioni sul numero esatto di esemplari realizzati, poiché la produzione (carrozzeria presso la O.S.I. e meccanica presso l’Abarth) fu mischiata a quella di altri modelli; per questo, dopo aver consultato l’archivio della casa madre, mi è stato risposto che le notizie su questa Fiat sono alquanto frammentarie.