LANCIA GAMMA COUPÉ 2.5 I.E.
La bellezza prima di tutto
ANNO: 1988
Salsedine, tappetini un po’ sporchi di sabbia e radio a tutto volume. Finalmente una media scoperta, italiana, che ci catapulta al mare anche se viviamo lontani dalla costa. Giù il tetto allora. Siamo negli anni ‘80 spensierati, trasgressivi e vissuti da una prospettiva decisamente divertente: quella di una fiammante cabriolet e di una serata tra amici. Destinazione: un falò sulla spiaggia o una discoteca.
Scattante, maneggevole e comoda per 4; da usare senza timore, anche tutti i giorni.
La più potente
La nascita della Ritmo Cabrio, basata sulla berlina prima serie, avvenne al Salone di Francoforte del 1981 a seguito dei numerosi solleciti avanzati dalle concessionarie/succursali tedesche, che chiedevano a gran voce una versione a cielo aperto della media torinese. La casa madre tuttavia si dimostrò da subito disinteressata al progetto, non proponendola tra i modelli della gamma Fiat, ma lasciando che i propri dealer dialogassero direttamente con Bertone per la commercializzazione; tant’è che lo stesso archivio storico di FCA Heritage (Stellantis) non ha mai tenuto un inventario di produzione per questa serie speciale e rimanda proprio alla carrozzeria di Grugliasco gli eventuali quesiti sui telai ancora esistenti. Proposta all’inizio con il 1500 cc da 85 cv, questa scoperta a 4 posti fu da subito un buon successo commerciale, che si intensificò soprattutto a partire dal 1983 con la seconda generazione della Ritmo, profondamente modificata e proposta nelle versioni “Super 85”, “S” e “70s”. Tra le innovazioni di questo nuovo modello la riprogettazione del pianale (il primo modello lo aveva mutuato dalla 128), rinforzato successivamente da Bertone nella versione scoperta, per una migliore rigidità torsionale, a tutto vantaggio della guidabilità.
Nel 1985, contestualmente all’arrivo del restyling (v.”Fiat Ritmo terza serie”), Bertone presentò la derivata “Supercabrio”, equipaggiata con il motore bialbero da 1,6l derivato dalla “100S”. La potenza salì così a 105 cv a 6100 giri per una ragguardevole velocità massima di 175 km/h. La “Supercabrio” si faceva notare rispetto alle sorelle per un allestimento estetico più aggressivo che comprendeva paraurti di tipo sportivo con fari fendinebbia integrati, fascioni laterali e codolini in plastica nera. Venne proposta nella versione monocolore o con dei bicolori dagli abbinamenti insoliti ma in linea con i gusti dell’epoca. Il prezzo di vendita era di 19 milioni di Lire, un posizionamento commerciale che puntava ad una clientela decisamente più sofisticata rispetto al target cui si rivolgeva la due volumi originaria.
Intenzioni commerciali a parte, la Ritmo Cabrio Bertone fu una grande auto ma non trova, ancora oggi, una sostituta. Questo non fa che aumentare il suo prestigio tra le storiche e la versione più potente, la “100S”, è già molto apprezzata tra i collezionisti.
Alla guida – Sportiva q.b.
Sportiva quanto basta: la Ritmo Cabrio Bertone, forte del suo brioso e non troppo assetato bialbero Fiat da 1585 cc si dimostra scattante nei percorsi urbani e generosa negli allunghi. Le sospensioni sono ben tarate, studiate per un utilizzo sia turistico che sportivo, con un rollio in curva contenuto anche alle andature più decise. Il livello di comfort si mantiene buono sia a capote chiusa, grazie al rivestimento multistrato che protegge bene dal freddo e garantisce un’acustica di tutto rispetto, sia a capote abbassata, con un’aerodinamica che permette (a finestrini alzati) di utilizzare questa scoperta non solo d’estate.
Ma quelli citati non sono gli unici aspetti che conquistano dell’italiana. La Ritmo Cabrio Bertone ha infatti accompagnato i suoi proprietari lungo tutti gli anni ’80 ed è tra le scoperte più ambite di quel periodo, con quell’aria popolare ma non troppo e l’idea di rappresentare un sogno possibile, alla portata di molti. Oggi è la macchina giusta per una gita in 4, durante la quale ascoltare le canzoni di quel memorabile decennio, che nel 1988 (anno di immatricolazione di questa Bertone) sfornava successi ancora oggi programmati dalle radio. È l’auto giusta per lasciarsi alle spalle i problemi di una settimana lavorativa ed organizzare una piccola rimpatriata con gli amici; poco importa se viviate sulla costa oppure no: la Supercabrio saprà teletrasportarvi sempre al mare, in vacanza, durante una giornata di sole o in una calda serata di fine luglio.
In fondo io l’ho scelta per questo.
Una vera sorpresa – La Bertone Ritmo Supercabrio 100S di Passione Classica
Oggetto di una forte campagna di rottamazione, la Ritmo Cabrio Bertone si è piegata, come molte sue coetanee, al passare del tempo; restano tuttavia degli esemplari ben conservati qua e là nella nostra penisola, ma la “100S” è ormai merce rara. Così, in uno dei miei viaggi per l’Europa ho conosciuto un simpatico collezionista olandese, appassionato di auto italiane (Lancia e Fiat in primis) che mi ha proposto questa meravigliosa Supercabrio (derivata dalla Ritmo terza serie), forse tra le ultime prodotte. Al tempo avevo già sostenuto diverse trattative qui in Italia per l’acquisto di un’auto come questa, scoraggiato talvolta dagli accostamenti cromatici delle tinte bicolore o più spesso dalle condizioni di alcune occasioni che, belle sul web, si svelavano dal vivo come usati irrecuperabili. Così, dopo un tè con l’amico olandese e dopo aver scoperto che le Ritmo Cabrio Bertone riscuotono un grande successo oltre i nostri confini, non ho potuto lasciarmi sfuggire questo esemplare rosso fuoco, in condizioni che giudico davvero molto buone. Appartenuta alla moglie di un grande importatore Fiat, segna circa 55.000 chilometri, resi credibili non solo dallo stato d’uso (tappezzeria, capote, sottoscocca…) ma anche da una cronistoria delle revisioni sostenute (di cui conservo copia), in cui emerge una percorrenza davvero ridotta. Non è stata necessaria più di una buona lucidatura per la carrozzeria ma, come di consueto, ho eseguito un tagliando completo (fattura a disposizione) per renderla utilizzabile da subito… Già immatricolata in Italia, iscritta ASI e con certificazione storica inserita nel documento di circolazione, porta a corredo i libretti originali.
Alla guida – Sportiva q.b.
Sportiva quanto basta: la Bertone Ritmo Cabrio, forte del suo brioso e non troppo assetato bialbero Fiat da 1585cc si dimostra scattante nei percorsi urbani e generosa negli allunghi. Le sospensioni sono ben tarate, studiate per un utilizzo sia turistico che sportivo, con un rollio in curva contenuto anche alle andature più decise. Il livello di comfort si mantiene buono sia a capote chiusa, grazie al rivestimento multistrato che protegge bene dal freddo e garantisce un’acustica di tutto rispetto, sia a capote abbassata, con un’aerodinamica che permette (a finestrini alzati) di utilizzare questa scoperta non solo d’estate.
Ma quelli citati non sono gli unici aspetti che conquistano dell’italiana. La Ritmo Cabrio ha infatti accompagnato i suoi proprietari lungo tutti gli anni ’80 ed è tra le scoperte più ambite di quel periodo, con quell’aria popolare ma non troppo e l’idea di rappresentare un sogno possibile, alla portata di molti. Oggi è la macchina giusta per una gita in 4, durante la quale ascoltare le canzoni di quel memorabile decennio, che nel 1988 (anno di immatricolazione di questa Bertone) sfornava successi ancora oggi programmati dalle radio. È l’auto giusta per lasciarsi alle spalle i problemi di una settimana lavorativa ed organizzare una piccola rimpatriata con gli amici; poco importa se viviate sulla costa oppure no: la Supercabrio saprà teletrasportarvi sempre al mare, in vacanza, durante una giornata di sole o in una calda serata di fine luglio.
In fondo io l’ho scelta per questo.
Una vera sorpresa – La Bertone Ritmo Supercabrio 100S di Passione Classica
Oggetto di una forte campagna di rottamazione, la Ritmo Cabrio si è piegata, come molte sue coetanee, al passare del tempo; restano tuttavia degli esemplari ben conservati qua e là nella nostra penisola, ma la “100S” è ormai merce rara. Così, in uno dei miei viaggi per l’Europa ho conosciuto un simpatico collezionista olandese, appassionato di auto italiane (Lancia e Fiat in primis) che mi ha proposto questa meravigliosa Supercabrio (derivata dalla Ritmo terza serie), forse tra le ultime prodotte. Al tempo avevo già sostenuto diverse trattative qui in Italia per l’acquisto di un’auto come questa, scoraggiato talvolta dagli accostamenti cromatici delle tinte bicolore o più spesso dalle condizioni di alcune occasioni che, belle sul web, si svelavano dal vivo come usati irrecuperabili. Così, dopo un tè con l’amico olandese e dopo aver scoperto che le Bertone riscuotono un grande successo oltre i nostri confini, non ho potuto lasciarmi sfuggire questo esemplare rosso fuoco, in condizioni che giudico davvero molto buone. Appartenuta alla moglie di un grande importatore Fiat, segna circa 55.000 chilometri, resi credibili non solo dallo stato d’uso (tappezzeria, capote, sottoscocca…) ma anche da una cronistoria delle revisioni sostenute (di cui conservo copia), in cui emerge una percorrenza davvero ridotta. Non è stata necessaria più di una buona lucidatura per la carrozzeria ma, come di consueto, ho eseguito un tagliando completo (fattura a disposizione) per renderla utilizzabile da subito… Già immatricolata Italia, iscritta ASI e con certificazione storica inserita nel documento di circolazione, porta a corredo i libretti originali.
Nel 1988 la classifica italiana era affollatissima di canzoni destinate a fare la storia di quel decennio. Eight Wonder con “I’m Not Scared”, Nick Kamen, Afrika Bambaataa ed il nostro Jovanotti con “È Qui La Festa?”, solo per citarne alcune…Ma la hit più esplosiva fu quella di Sabrina Salerno, reduce dal successo di “Boys”, acclamata star internazionale al Festivalbar di quell’anno (memorabile l’esibizione di Ibiza), che conquistò anche l’Arena di Verona nella finale del 3 settembre con la nuova “My Chico”.